Novita su bancomat e prelievi le cinque cose da sapere dal 15 settembre

Dal 15 settembre 2025 si assisterà a una vera e propria trasformazione delle abitudini legate ai prelievi Bancomat in Italia, complici le nuove disposizioni introdotte per migliorare la sicurezza dei conti e la trasparenza delle informazioni per ogni singolo utente. Questi cambiamenti, previsti nella direzione di una maggiore tutela dei clienti e di una digitalizzazione sempre più accentuata, sono destinati a impattare sia le operazioni quotidiane sia le scelte di gestione della liquidità personale.

Nuova determinazione delle commissioni e trasparenza totale

Il cambiamento principale riguarda il meccanismo delle commissioni applicate ogni volta che si effettua un prelievo presso uno sportello automatico (ATM), soprattutto se non appartenente alla banca che ha emesso la carta. In passato la commissione era generalmente stabilita dall’istituto del cliente, portando spesso a costi poco chiari o variabili a seconda dell’accordo tra le banche. Dal 28 giugno 2025 la situazione si è ribaltata: ora la cifra della commissione è decisa direttamente dalla banca proprietaria dello sportello e, soprattutto, viene comunicata in modo trasparente e inequivocabile sullo schermo prima che l’utente confermi la transazione. Questo consente a ciascuno di valutare in tempo reale la convenienza dell’operazione o, eventualmente, annullarla per cercarne una più favorevole poco distante. Di conseguenza, aumentano concorrenza e trasparenza all’interno del settore bancario, mentre diminuiscono situazioni spiacevoli in cui ci si trovava a pagare commissioni inattese.

Nuovi limiti di prelievo e impatti sulle abitudini

Un aspetto rilevante delle innovazioni che entreranno a regime dal 15 settembre riguarda invece i limiti quantitativi per il prelievo giornaliero: diverse banche hanno infatti ridotto il massimale che ciascun cliente può ritirare in contanti nell’arco di una giornata. Questa misura, concepita soprattutto per la prevenzione delle frodi e una gestione più rigorosa dei flussi di denaro contante, può sorprendere chi era abituato a gestire somme consistenti con un solo prelievo, specie in casi di necessità o emergenze. Ecco perché è fondamentale che ogni utente controlli i nuovi limiti imposti dalla propria banca e si attrezzi per eventuali necessità, magari pianificando con maggiore anticipo le operazioni di cassa.

Le cinque cose fondamentali da sapere dal 15 settembre

  • La banca proprietaria dello sportello decide la commissione: Quando si preleva da uno sportello non della propria banca, il costo non dipende più dall’istituto che ha emesso la carta, ma dalla banca presso cui si trova fisicamente l’ATM. Questo significa che le tariffe potranno variare anche in base alla zona geografica, con il rischio che in aree meno servite i costi salgano sensibilmente.
  • Commissioni comunicate in modo chiaro e anticipato: Prima di procedere con il prelievo, l’ammontare della commissione sarà mostrato bene in evidenza sullo schermo dell’ATM, rendendo ogni spesa una scelta consapevole. Non sarà più possibile trovarsi costi nascosti a posteriori oppure somme arbitrarie addebitate.
  • Riduzione dei limiti di prelievo: Molte banche abbasseranno la soglia giornaliera di prelievo, spingendo la clientela a uscire meno spesso o ricorrere a modalità di pagamento digitali e tracciabili. Conviene informarsi subito sui nuovi massimali della propria banca per evitare spiacevoli sorprese.
  • Possibilità di comparare le tariffe tra diversi sportelli: Trattandosi ora di una tariffazione non più unica ma legata al singolo ATM, diventa possibile – e utile – confrontare i costi tra diversi sportelli nella stessa area prima di effettuare il prelievo. Questo aspetto favorisce la libertà di scelta e premia coloro che dedicano attenzione a questi dettagli operativi.
  • Penalizzazione per i clienti di banche digitali: Chi si affida a istituti senza filiali fisiche o sportelli propri potrà subire un aggravio delle spese, visto che ogni prelievo avverrà necessariamente presso ATM di banche “terze”, in regime di massima flessibilità sui costi per queste ultime. Ciò suggerisce la necessità di mettere a confronto non solo i servizi online delle banche digitali, ma anche i costi reali per le operazioni sul territorio.

Implicazioni pratiche e strategie di tutela

L’obiettivo complessivo di queste misure è duplice: aumentare l’efficacia del contrasto alle frodi e promuovere una maggiore concorrenza tra banche, ma di fatto si introduce una pressione verso la riduzione dell’utilizzo del contante e la digitalizzazione forzata dei pagamenti. Non è un caso che in determinate aree, specie le periferie poco servite dai grandi gruppi bancari, si rischi di cadere vittima di vere e proprie “tariffe d’isolamento”, dove lo sportello unico decide e impone costi più alti senza alternative reali. Per i correntisti che preferiscono o necessitano di ricorrere spesso al contante è quindi raccomandata la verifica costante delle tariffe comunicate dagli ATM e la pianificazione dei prelievi, magari privilegiando zone a maggiore concorrenza.

Per chi invece si affida alle banche digitali, risulta particolarmente importante valutare tutti i costi accessori relativi al prelievo e, ove possibile, optare per i circuiti partner che offrono condizioni più vantaggiose. Alcuni istituti stanno sperimentando nuove formule premiali per chi effettua poche operazioni in contanti, per favorire la transizione al cashless: monitorare attentamente le comunicazioni della propria banca consente di cogliere eventuali opportunità.

In ultima analisi, il nuovo scenario apre la strada a una maggiore consapevolezza e attenzione nella gestione delle proprie liquidità: ogni scelta, anche la più piccola – come il punto in cui prelevare – può comportare conseguenze economiche tangibili. Le regole in vigore dal 15 settembre rappresentano una sfida e, insieme, un’opportunità per tutti coloro che desiderano ottimizzare i propri comportamenti finanziari in un contesto sempre più trasparente ma anche competitivo e variabile.

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