Attenzione: ecco quale olio naturale protegge davvero dal sole e quale è pericoloso

Negli ultimi anni sempre più persone cercano alternative naturali per proteggere la pelle dal sole. Questa tendenza nasce dalla crescente attenzione verso i possibili effetti collaterali dei filtri chimici contenuti nei solari tradizionali e dalla voglia di optare per approcci più sostenibili e delicati sulla cute. Tuttavia, è fondamentale comprendere che non tutti gli oli naturali offrono le stesse garanzie di sicurezza e protezione, e in alcuni casi il loro utilizzo può risultare addirittura pericoloso se impiegati in modo inappropriato o se considerati sostituti completi delle protezioni solari con fattore SPF certificato.

Oli naturali con reale efficacia protettiva

Diversi oli vegetali sono stati esaminati per le loro proprietà fotoprotettive, cioè la capacità di difendere la pelle dai danni provocati dalle radiazioni ultraviolette (raggi UV). Fra questi, alcuni si sono distinti per il fattore di protezione naturale (SPF) più elevato, grazie alla presenza di antiossidanti, vitamine e sostanze funzionali che aumentano la resistenza cutanea ai raggi solari. Ecco quelli più efficaci:

  • Olio di semi di lampone rosso: fra i migliori in assoluto, questo olio vanta un SPF naturale che può variare da 28 fino a 50, grazie agli alti livelli di acidi grassi omega-3 e omega-6, vitamina E, polifenoli e sostanze antinfiammatorie. La sua efficacia, secondo varie fonti, raggiunge livelli di schermatura paragonabili a ingredienti minerali come il biossido di titanio, comunemente utilizzato nei filtri solari fisici. Inoltre, si distingue anche per la sua stabilità termica, rendendolo indicato anche in spiaggia e durante esposizioni prolungate.
  • Olio di carota: noto per l’elevato contenuto di betacarotene, ha un fattore di protezione stimato tra SPF 38 e 40. Il betacarotene, oltre ad agire da scudo contro i raggi UV, viene convertito dall’organismo in vitamina A, promuovendo la salute della pelle e una abbronzatura più uniforme e duratura. È particolarmente consigliato come booster nei prodotti solari o in abbinamento ad altri oli.
  • Olio di germe di grano: anche quest’olio spicca per l’apporto di vitamina E e vitamina K. Oltre ad essere un ottimo idratante, offre una protezione naturale SPF 20 e agisce come potente antiossidante nel neutralizzare i radicali liberi prodotti dall’esposizione ai raggi UV.
  • Olio di sesamo: è molto resistente ai raggi solari, con una capacità di schermatura intorno al 30%. Ricco di vitamina E e antiossidanti, viene spesso consigliato per proteggere la pelle di adulti e bambini durante le esposizioni moderate.
  • Olio di soia: idratante e sostenitore delle funzioni barriera, contribuisce a difendere la pelle anche dagli agenti esterni. Il suo SPF naturale si attesta attorno a 10, quindi può essere utile solo come supporto o in condizioni di esposizione non intensa.

Oli naturali meno efficaci o a rischio

Nonostante la popolarità di alcuni oli, è importante chiarire che non tutti sono adatti a sostituire una protezione solare certificata, e alcuni possono rivelarsi pericolosi se usati come unico schermo durante esposizioni intense o prolungate.

  • Olio di cocco: benché molto utilizzato per le sue proprietà idratanti e per dare un piacevole aspetto luminoso alla pelle, la sua capacità protettiva dagli UV è minima. Gli studi concordano nel classificare l’olio di cocco tra gli oli con basso SPF naturale (tra 2 e 8): può offrire un lieve aiuto contro gli effetti negativi del sole, ma non è sufficiente per una protezione completa. Utilizzare solo l’olio di cocco al posto di una crema solare è considerato rischioso, specialmente per fototipi chiari, bambini o persone con familiarità a patologie cutanee.
  • Olio d’oliva e olio di mandorle dolci: spesso scelti per idratare la pelle anche dopo l’esposizione, offrono protezione quasi nulla (SPF inferiore a 5). Utilizzarli al posto di una vera protezione espone seriamente al rischio di scottature e danni cutanei.
  • Altri oli vegetali diffusi (jojoba, girasole, avocado): sebbene abbiano proprietà antiossidanti e possano contribuire a rinforzare la barriera idrolipidica, l’SPF naturale rimane troppo basso per potersi affidare esclusivamente a questi oli in caso di esposizione prolungata.

I rischi degli oli e dei filtri “fai da te”

Una convinzione errata è che basti applicare un qualunque olio naturale per essere adeguatamente protetti dal sole. Questa abitudine può essere molto pericolosa: una protezione insufficiente non solo causa scottature acute, ma favorisce l’invecchiamento precoce, la comparsa di macchie cutanee e l’aumento del rischio di tumori cutanei.

Fra i rischi più importanti associati all’uso improprio degli oli naturali:

  • Sovrastima della protezione: molti oli, anche se vantano principi attivi antiossidanti, non sono in grado di schermare efficacemente tutti i raggi UV.
  • Variabilità individuale: gli SPF naturali non sono costanti e possono variare a seconda del metodo di estrazione, della qualità della materia prima e delle caratteristiche individuali della pelle.
  • Mancata protezione totale: nessun olio vegetale, nemmeno i migliori, assicura una copertura completa nei confronti di UVA e UVB come i prodotti appositamente formulati. Nessuna autorità scientifica raccomanda l’uso esclusivo di oli in sostituzione per esposizioni superiori a qualche minuto.

Secondo molti dermatologi, utilizzare oli naturali come complemento a una corretta fotoprotezione può essere valido, ma non si dovrebbero mai sostituire alla crema solare certificata, specie durante le ore di massima irradiazione o in presenza di condizioni di rischio elevato.

Criteri di scelta e corretto utilizzo

Per integrare gli oli naturali nella routine di protezione solare, è importante adottare alcune strategie di buon senso:

  • Preferire oli puri e spremuti a freddo per garantire la massima concentrazione degli attivi utili.
  • Usare oli ricchi di SPF naturale elevato (es. olio di semi di lampone, carota, sesamo) solo come coadiuvanti e non come unica modalità di protezione.
  • Assicurarsi di riapplicare frequentemente l’olio, soprattutto dopo bagni o sudorazione, anche se la protezione concessa non è comparabile a quella dei filtri certificati.
  • In caso di fototipi chiari, pelle sensibile o predisposizione a dermatiti solari, è sempre preferibile optare per solari con SPF alto e protezione eco-dermatologicamente testata.
  • Aumentare la fotoprotezione con accorgimenti comportamentali: evitare l’esposizione nelle ore centrali, indossare abbigliamento protettivo e cappelli a tesa larga.
  • Consultare il dermatologo prima di utilizzare oli in caso di pelli problematiche, allergie note o bambini molto piccoli.

Ricordando che il sole è fonte di benessere ma anche di potenziali danni, scegliere con consapevolezza oli naturali ad elevata efficacia e maneggiarli con prudenza permette di godere di tutti i benefici dell’esposizione, riducendo i rischi e mantenendo la pelle sana nel lungo periodo.

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